Leggere profondamente

Leggere è faticoso, occorre molta attenzione solo per riconoscere le singole parole.

Anche per questo in passato si usava leggere ad alta voce, in quanto il ritmo delle parole aiutava la comprensione del contenuto. In un famoso passo delle sue “Confessioni” Agostino d’Ippona si meravigliava per il fatto che Ambrogio potesse leggere in silenzio… Nel medioevo si iniziarono a introdurre gli spazi fra le parole scritte e i segni di punteggiatura, rendendo la lettura più facile. E poi la stampa trasforma la magia in tecnica…

Ma ancora oggi la velocità di lettura dovuta alla consuetudine dà un indubbio vantaggio cognitivo a coloro che non sono “pigri” e che non leggono solo le istruzioni del telecomando…

Paradossalmente Internet ci ha riavvicinato alla lettura prima e alla scrittura poi.

Ma il punto che voglio sottolineare è che si tende a fruire dei testi in modo sempre più frettoloso: sulla rete si legge “di traverso”, gli articoli dei giornali sono sempre più brevi, i post sui forum sempre più molecolari e veloci sino al minimo assoluto informativo del “mi piace” su Facebook.

Il punto è che rischiamo di non leggere più profondamente.

Quando si legge profondamente si pensa profondamente, si ragiona, si memorizza (ci vuole un piccolo lasso di tempo perchè la cognizione di quello che si legge passi dalla memoria a breve termine, volatile, a quella di lunga durata).

Ecco, non dimentichiamoci ogni tanto di prenderci il tempo per leggere, un post più lungo di tre righe, un articolo su tre colonne, un libro di oltre duecento pagine. Ma anche due righe, un appunto, un racconto breve: l’importante è non “correre” sul testo, ma gustarcelo, assaporarlo, assimilarlo…
Prendiamo il tempo per meditare e per valutare criticamente quello che leggiamo: mille opinioni frettolose non ne valgono una ragionata.

Perchè sennò perderemo la capacità di approfondire, e quando saremo tutti velocissimi e superficialissimi giunchi in balia della marea informativa odierna saremo facile preda di chi si voglia prendere il tempo di raccontarci quello che vuole!

4 risposte su “Leggere profondamente”

  1. Ho imparato a leggere a 4 anni e mezzo : la prima parola scritta che ho riconosciuto era B-A-R = bar ed elaborare il concetto che quel suono identificava il posto dove vendono caffè e gelati è stato il mio piccolo Big Bang personale. Da quel punto in poi, la fame di conoscenza è esplosa in tutte le direzioni, tendendo all’infinito….è passato un pò più di mezzo secolo e di libri ne ho divorato almeno un migliaio : da una quindicina di anni soffro di insonnia e mi aggiro sui cento libri all’anno. Ormai sono arrivata alla lettura non solo veloce, ma supersonica che però non è superficiale e frettolosa perchè ormai il pilota automatico screma le parti normali del testo da quelle veramente significative, particolari, importanti, che vengono degustate e assaporate con tutti i sette sensi, come fossero un calice di vino prezioso o la mia preferita grappa al moscato invecchiata in fusti di rovere….Grazie ai libri ho vissuto centinaia di vite diverse in epoche diverse, ho conosciuto luoghi che non visiterò mai in tutti i continenti terrestri e in spazi immaginari, ho provato praticamente tutti i sentimenti e le sensazioni umanamente sperimentabili. Questo mi ha permesso di galleggiare sulla “marea informativa” : confrontandola col bagaglio di conoscenze accumulate in 50 anni, penso di essere in grado di sentire quando gira a vuoto o suona falsa e tendenziosa.
    Il Libro dei Libri, per me è “Il manoscritto trovato a Saragozza” di Potowski : un racconto che racconta di uno che racconta di uno che racconta di uno che racconta di uno che racconta……alla fine si ritorna all’inizio, praticamente non è successo niente ma si sono ascoltate tantissime storie.
    Scusate la predica….ma ho passato più tempo in compagnia dei libri che degli esseri umani !!!!

  2. Lilith, dal punto di vista della “marea informativa”, come giustamente fai notare, tu sei un esperto nocchiero: sai portare il vascello delle tue opinioni attraverso le tempeste perché hai costruito sulla roccia un solido senso critico.
    Io mi riferivo a chi è povero di letture, sia per pigrizia sia per l’età.
    In particolare chi oggi si affaccia al mondo si trova in piena tempesta, con pochissimi riferimenti solidi: l’idea stessa dell’esistenza di una Verità è negata alla fonte dal main stream culturale scientista e “politicamente corretto”.
    L’idea di questo sito, molto presuntuosamente mi rendo conto, è quella di suggerire ai giovani nerd che il loro ambiente digitale (rete, giochi, musica, filmati, socialità) è un aspetto mimetico della realtà e che è comunque cultura, con radici profonde sebbene per lo più ignorate. Questo dovrebbe contribuire a consolidare l’autostima culturale di chi si pensa “altro” rispetto agli “intellettualoni” che ammorbano l’arena pubblica. I nerd sono parte integrante di una serie di vicissitudini culturali che sono centrali oggi, non marginali.
    Parallelamente la nostra proposta della Fantascienza come approccio “euristico” alla letteratura si basa sull’idea che tale genere sia forse il più adatto a riscoprire le grandi domande che chi scrive (seriamente) si è sempre posto. Tutto ciò in alternativa, ripeto, a quella visione del mondo relativista e nichilista che si compiace della “semplicità” culturale dei nuovi cittadini.
    Oggi i libri non si bruciano, ma nemmeno si propongono. Noi proviamo a proporli, letti nel modo più proficuo per riscoprire le radici della nostra tradizione, radici profonde che come diceva Tolkien “non gelano” mai…

  3. Conosco ragazzi “informatici” che leggono tantissimo, in formato ebook. Nell’infanzia o nell’adolescenza qualcuno ( famiglia/scuola/amici) li ha contagiati col virus della lettura.
    Chi non ha avuto questa fortuna, va giustamente aiutato : la tua idea è ottima.

  4. Ti ringrazio.
    Vorresti darci una mano: mi pare di aver capito che tu scriva oltre che leggere! Io per altro vorrei provare a “raccontare” qualcosa, ma da solo mi vergogno…
    Se vuoi ti dò un accesso e ti spiego come postare i tuoi “suggerimenti”.
    Scrivimi pure all’indirizzo gmail.com con il mio nickname davanti.

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